Tra le pagine più belle del calcio aretuseo c’è senza ombra di dubbio lo spareggio del 6 giugno 1971, quando la monetina decise che il Siracusa sarebbe andato in serie C e gli avversari del Cantieri Navali Palermo sarebbero rimasti n serie D.
Abbiamo parlato di quella partita con uno dei protagonisti, uno di quelli che ancora oggi i più anziani ricordano come uno degli “eroi del Vomero”, Ivan Paterlini. Si è dimostrato molto gentile e disponibile, gli ha fatto piacere ricordare quel campionato, quella partita, la storia di quel calcio di provincia nobile come non lo era mai stato.
Buongiorno Ivan Paterlini, non sono un giornalista ma un tifoso del Siracusa con la passione per l’informatica. Per me è un onore parlare con lei di quell’impresa. Come si è arrivati a quello spareggio?
Buongiorno a voi di SiraPedia. Quell’anno avevamo come obiettivo la vittoria del campionato nonostante in molti arrivassimo dalle formazioni primavera, io stesso arrivavo da quella del Catania. Iniziammo male e fu necessario l’intervento di mister Enzo Benedetti, che mandò via alcuni e chiese al presidente Graziano Verzotto dei rinforzi. Le cose cambiarono e riuscimmo a conquistare la vetta.
A 7 partite dal termine, però, ci fu il tonfo a Messina contro il Trapani. Cosa accadde dopo?
Quella partita la giocammo male, fummo sconfitti e il Cantieri Navali ci raggiunse in vetta. Poi ci fu la pausa di Pasqua, che ci fece bene. Eravamo sicuri dei nostri mezzi, sapevamo di essere più forti e che avremmo potuto vincere lo stesso il campionato, nonostante lo scontro diretto in trasferta. Vincemmo 5 delle ultime 6 partite, ma pareggiammo proprio lo scontro diretto. Altrettanto fecero i nostri avversari e fu necessario il primo spareggio, al “Celeste” di Messina.
Quella partita fu diversa rispetto a quelle di campionato?
In campionato, nella partita d’andata eravamo in fase di modifica della rosa, al ritorno a Palermo giocammo meglio di loro e colpimmo una traversa allo scadere, ma finì senza reti. A Messina giocarono meglio loro, ma le occasioni migliori capitarono a noi. Fu ancora una volta un pareggio.
La partita di Napoli?
Volevamo vincerla a tutti i costi ma nonostante le numerose occasioni avute, un paio di legni colpiti e almeno 3 parate importanti del portiere palermitano Morana, i primi 90 minuti finirono ancora senza reti. Nel secondo tempo supplementare per loro segnò in mischia Luigi Losio (che poche settimane dopo andò proprio al Siracusa) quando mancavano 8 minuti al termine. Attaccammo come potevamo e allo scadere Vittorio Bagnaschi fu steso al limite, guadagnando una punizione che entrò nella storia.
A tirare la punizione si preparò il solito Anastasio, 5 gol in 35 presenze quell’anno ma tirò Schiavo, che non aveva mai segnato in azzurro, cosa successe?
Sebastiano Schiavo quel giorno era indemoniato, nella partita di Messina gliene avevano dette di cotte e di crude. Andò da Paolo Anastasio e lo spinse via, dicendogli “tiro io, vai!”. L’arbitro fischiò e lui tirò una cannonata di collo pieno che si alzò da terra di mezzo metro e si riabbassò. Il portiere non vide partire il pallone e fu un gran gol. Io e Lobascio eravamo a 5-6 metri dal portiere, nessuno dei due vide il pallone se non dopo che avesse gonfiato la rete e stesse tornando in campo. Per noi fu una gioia immensa, l’arbitro fischiò la fine e ci apprestammo a vedere il sorteggio. Intanto Schiavo aveva tanta di quella adrenalina addosso che andò dritto negli spogliatoi, senza attendere l’esito. Con lui andarono il presidente Verzotto, che quel giorno si era fumato una quantità industriale di sigari, e Giuseppe Vegna.
La monetina sorrise al Siracusa, cosa successe poi?
Nel corso della stagione avevamo visto lo stadio di Siracusa sempre più pieno di tifosi. Nel primo spareggio i siracusani erano tantissimi, nel secondo erano così numerosi che ci fu un corteo impressionante dallo stadio alla stazione, fummo portati in trionfo sulle loro spalle. Ancora oggi è emozionante ricordare quel giorno. Il viaggio in treno fu una festa incredibile, l’arrivo a Siracusa fu da brividi. Oggi il calcio è diverso, ma allora lo si viveva con passione. In città non si parlava d’altro.
Al cinema negli anni hanno proiettato film sul calcio con storie molto più banali di questa, che probabilmente non vedrà mai il maxi schermo. Però fa parte della nostra cultura, proviamo a trasmetterla ai più giovani e l’abbiamo ricordata pochi anni fa, quando abbiamo vinto un campionato a… “campionato finito”.
Sì, anche la stagione 2014-15 è stata emozionante. Al triplice fischio alcuni tifosi avevano abbandonato lo stadio, come avvenne a Napoli dopo la rete di Losio. Poi il pareggio dell’Igea Virtus sullo Scordia e il Siracusa che diventa primo. Un’altra bellissima storia, ma probabilmente quella nostra è ancora più incredibile, perché oltre al gol allo scadere al secondo spareggio, ci fu anche la monetina.
Io le faccio gli auguri per il suo 70° compleanno, la ringrazio per aver condiviso con noi queste emozioni indescrivibili e le porgo i saluti miei e dei visitatori di SiraPedia.
Sono io che vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato. State facendo un ottimo lavoro, che sto mostrando a tante persone, anche ex calciatori. È stato un vero piacere, ricambio i saluti e vi ringrazio per gli auguri!