Molti di noi attribuiscono al 1924 il ruolo di “anno zero” del calcio siracusano. Ebbene, in realtà quel ruolo spetta al 1907!
Già nei primissimi anni del Novecento, la banchina del Porto Grande pullulava di marinai stranieri, intenti ad ingannare il tempo prendendo a calci un goffo pallone di cuoio. Arrivava così, quasi per caso, il “football” nella città di Archimede.
Sino ad allora lo sport nazionale per antonomasia era ancora il ciclismo, ma lo sarebbe stato ancora per poco; ben presto la passione per questo nuovo sport dalle origini albioniche colorerà sportivamente le nostre domeniche. Nel 1907, infatti, nasceva la prima squadra di calcio di Siracusa: l’Ortigia Sport Club.
Ad oggi, salvo qualche rara informazione, conosciamo pochissimo di questa compagine; ad esempio, grazie al libro “L’almanacco azzurro, dal 1907 il calcio a Siracusa” sappiamo che aveva adottato delle camicie biancoverdi come divise ufficiali.
Ad ogni modo, quello dei primi del Novecento era perlopiù un calcio amatoriale, quasi improvvisato, senza particolari ruoli o determinati schemi da adottare in campo; inoltre la stessa terminologia usata era ancora strettamente legata a quella inglese.
L’Ortigia Sport Club si dedicava solo ed esclusivamente a match di carattere amichevole, sia con altre compagini locali, che con equipaggi di navi straniere (principalmente britanniche); su tutte, grazie al giornale torinese “La Stampa Sportiva”, ricordiamo il pareggio contro lo Sport Club Megara nel 1909 e soprattutto la sconfitta per 3 a 0 contro l’equipaggio della nave inglese HMS Cornwall, che all’epoca godeva di una certa fama.
Il rettangolo di gioco veniva ricavato da uno spiazzo presso l’antico Foro Siracusano di epoca Romana, a ridosso dell’allora recente Corso Umberto I.
Nel 1909 avveniva la svolta: l’Ortigia Sport Club partecipava alla prima edizione della Lipton Challenge Cup, competizione calcistica organizzata a Palermo dal magnate inglese del tè Sir Thomas Lipton; questo torneo era talmente atteso dalle compagini del Sud, da essere conosciuto come “Il Gran Torneo Meridionale di Football”.
Purtroppo i biancoverdi erano stati immediatamente squalificati per aver introdotto calciatori professionisti nella propria rosa (cosa vietata dal regolamento della coppa); ciononostante, visto anche la distanza percorsa e gli sforzi economici affrontati, avevano ottenuto la possibilità di affrontare il Palermo Foot-Ball Club, in un match amichevole combattutissimo e terminato con la vittoria dei padroni di casa per 4-3.
Alla fine di questa importante esperienza l’Ortigia SC continuava a disputare sporadiche amichevoli fino al 1915, anno in cui l’Italia faceva il suo ingresso nella Prima Guerra Mondiale contro l’Impero Austro-Ungarico. La necessità di arruolare tanti uomini per la Patria era stata la causa principale dello scioglimento di tante realtà dello Stivale e tra queste anche l’Ortigia ne pagava un caro prezzo.
La scomparsa della compagine biancoverde porterà al calcio siracusano un vuoto che verrà colmato solo nei primi anni Venti. Ecco seguire i nomi di alcuni componenti della più antica compagine aretusea: Salonia (portiere) Lagorio, Floridia, Leone, Cannarella, Bonello, Urso, Pulejo II, Spinoccia, Santoro e Pulejo I (capitano).
Dopo un periodo di totale oblio, nel primo dopoguerra si tornò a parlare di calcio anche a Siracusa. Nel 1922 nacquero lo Sporting Club Santa Lucia ed il 75° Reggimento Fanteria (la sezione calcio della Polisportiva Siracusana). Il rettangolo di gioco fu il "Coloniale" di Via Von Platen, il quale restò la prima vera struttura del calcio siracusano sino al 1932, prima di essere dismesso.
Lo Sporting Club Santa Lucia fu fondato da un marinaio siracusano, tale Giuseppe Barcio, il quale conobbe il gioco del calcio in alcuni porti europei; pertanto decise di formare una squadra in rappresentanza dell’intera città e che potesse affrontare le altre realtà dei centri limitrofi, ereditando in qualche modo il ruolo dell’Ortigia Sport Club. Tuttavia l’anno seguente lo Sporting Club Santa Lucia rimase inattivo, a causa dell’impossibilità da parte di Barcio di agganciare ragazzi che potessero rinfoltire la rosa della sua squadra.
Il 75° Reggimento Fanteria fu soprannominato “la squadra militare di Siracusa”, poiché vi giocarono i soldati appartenenti al 75° Reggimento Fanteria della Divisione “Napoli”, di stanza nella città aretusea. La compagine presieduta dal Maggiore Cav. Oreste Delitala si dedicò principalmente ad amichevoli ed a tornei militari.
Inoltre, proprio in occasione del torneo “III Polisportiva” del 14 giugno 1922 (con la sfida che vide i militari opposti allo Sporting Club Santa Lucia) venne inaugurato il Campo Sportivo “Coloniale” , a ridosso dei Baraccamenti Coloniali di Via Augusto Von Platen (alle spalle dell’attuale sede dell’AVIS ndr). Ecco una formazione dell’epoca: Costa, Spinelli, Santone, Bini, Sartini, Prestellili, Balestri, De Gaetani, Bazzolini, Stoppoloni, Riccardi.
All’inattività dello Sporting Club Santa Lucia corrispose la nascita della sezione calcio del Circolo Sportivo Tommaso Gargallo, polisportiva nata in onore del noto letterato e nobile siracusano, la quale sino ad allora era incentrata per lo più sul ciclismo; nello stesso anno, siamo nel 1923, sorsero nuove piccole realtà calcistiche di quartiere, quasi improvvisate, come ad esempio il Castello Maniace, la Marina (di Piazza Pancali), la Graziella ed il San Giuseppe (della Giudecca), i quali diedero vita ad accesi tornei amatoriali. Ma tra tutte, si distinsero per la loro acerrima rivalità e per la loro organizzazione l’Esperia (del quartiere Ortigia, dai colori azzurri, soprannominati “le flanelle” per via del tessuto della casacca utilizzata) e l’Insuperabile (della Borgata Santa Lucia, dai colori giallorossi).
Nel frattempo il destino stava per compiere il suo dovere. Infatti, nell’autunno dello stesso anno, un giovane tenente del Regio Esercito, un certo Genesio Pioletti giunse a Siracusa per assistere ai funerali del padre, Procuratore del Re nella città aretusea.
Pioletti, uomo dal palato calcistico fine, avendo persino militato nell’Internaples e nel Casale, assistette a uno dei tanti match infuocati tra gli “ortigiani” dell’Esperia e i “borgarioti” dell’Insuperabile, presso il Foro Siracusano. Rimasto colpito dal temperamento di entrambe le compagini, pensò che se si fossero unite avrebbero creato un gruppo capace di confrontarsi tranquillamente con le più importanti realtà del Meridione; pertanto, assieme al suo superiore, il Capitano Luigi Santuccio, decise di creare una squadra che avrebbe rappresentato l’intera città di Siracusa. L’unico, ma enorme, ostacolo a ciò sarebbe stato quello di convincere le due compagini rivali ad unire le forze. L’Insuperabile diede immediatamente il proprio consenso, diverso apparve il parere dell’Esperia, la quale si vantava di voler da sola rappresentare l’intera città; ma Pioletti da uomo di calcio navigato, rispose in maniera provocatoria a tale affermazione degli ortigiani, proponendo un torneo con in palio la fusione, in caso di sconfitta dell’Esperia.
Pertanto, presso il campo Coloniale, venne organizzato un quadrangolare a cui parteciparono una rappresentanza del Circolo Sportivo Tommaso Gargallo, l'Esperia, l'Insuperabile e il 75° Reggimento Fanteria.
A spegnere immediatamente la spavalderia degli ortigiani fu subito il Circolo Tommaso Gargallo, il quale ebbe la meglio sull'Esperia per ben 9-0 nella prima partita del torneo (con sei gol di Pioletti, che in quell’occasione giocò proprio nella selezione gargallina); questa umiliazione convinse gli azzurri ortigiani ad accettare la fusione con i rivali “borgarioti”, nel già esistente Circolo Sportivo Tommaso Gargallo.
Nacque così, giorno 1 aprile del 1924, il Siracusa Calcio.