19 maggio 2022
Nell'immaginario collettivo del popolo aretuseo, il 1924 è l'anno di fondazione dell'Associazione Sportiva Siracusa, fallita e sparita per sempre nel 1995. La realtà dei fatti, come spesso accade, è ben diversa.
Nel 1924, Pioletti e Santuccio riuscirono nell'impresa di riunire sotto un unico nome tutte le rappresentative calcistiche cittadine, ma il nome scelto fu "Circolo Sportivo Tommaso Gargallo", in onore di una famiglia illustre dell'epoca, da cui si ottenne un cospicuo finanziamento iniziale e poi nulla più. Quel Siracusa per i primi 2 anni giocò nella seconda serie nazionale, successivamente diventata "serie B", rimase qualche anno in terza serie, cambiò nome in "Società Sportiva Syracusæ", per poi fallire durante la stagione 1934-35. Il calcio siracusano svanì dalla scena nazionale per quel che restava di quella stagione e per le 2 stagioni successive. Nell'estate del 1937 nacque l' Associazione Sportiva Siracusa, che prese il testimone, ma fu di fatto un'altra società, ebbe alti e bassi, conobbe la seconda guerra mondiale, la serie B, promozioni e retrocessioni, la coppa Italia di serie C e infine fallì nel 1995. Parlare di "AS Siracusa" nato nel 1924, quindi, è un errore. Più corretto è dire che il calcio (in generale) a Siracusa è nato nel 1924 ed è arrivato ai giorni nostri tramite 4 fallimenti (1935, 1995, 2012, 2019) ed altrettante rinascite. Non c'è nulla di cui vergognarsi in questo, sono tantissime le società (anche scudettate) che hanno vissuto questo genere di calvario. La direzione che ha preso la società, voler legare indissolubilmente il presente (ed il futuro) a tutto ciò che c'è stato dal 1924 ad oggi è lodevole nell'intento ma nasconde molte insidie. Perché fino al 1995 il dilettantismo è stata solo qualche parentesi passeggera, da cui siamo usciti in fretta dando schiaffi ai malcapitati di turno. Tutto l'opposto di ciò che è accaduto ultimamente, soprattutto con questa dirigenza. Errare è umano, e di fronte a una pronta correzione dei propri errori, il perdono da parte nostra è come minimo dovuto. Ma allo stesso modo, la diabolica perseveranza non è tollerata, a maggior ragione se si porta appresso un bagaglio che pesa ben 98 anni. Noi saremo pronti ad esaltare i successi che meritano 98 anni di storia, dandogli numeri, parole e grafiche. Di cosa succede se al posto dei successi che speriamo arrivano altre vergogne, in questa stagione ne avete avuto un assaggio. Non vogliamo parlare dei progetti espressi oggi, non avrebbe senso. Sarà il campo il giudice. Speriamo solo che si realizzino.