Le ragioni di un fallimento sportivo #3 Presunzione di infallibilità

16 novembre 2022


Una doverosa premessa visto ciò che è accaduto nella giornata di ieri: Enzo Di Falco e Rudi Miceli, pur essendo preziosissimi collaboratori nella ricerca di informazioni storiche sul ASD Siracusa Calcio 1924 per il sito-database www.sirapedia.it , nulla hanno a che vedere con la gestione della pagina associata, che è esclusivamente del sottoscritto. Se qualcuno dovesse sentirsi in disaccordo con ciò che viene pubblicato qui, può togliere il like o scrivere direttamente alla pagina, senza importunare chi non c'entra nulla. Si provvederà a chiarire ogni dubbio, con i toni civili ed educati che da sempre hanno contraddistinto questo progetto...


Aggiungo inoltre che è un onore che la pagina ufficiale della società dedichi così tanto tempo alla semplice pagina facebook di un tifoso. Pagina che userà pure toni forti quando ritenuto necessario, ma pur sempre una pagina gestita da un tifoso che grazie al sito-database autoprodotto traduce in numeri i risultati della squadra e li combina con gli umori della tifoseria che commenta i vari post. Ringraziamo i tanti, tantissimi, che hanno mostrato solidarietà a questo progetto assolutamente no-profit (e che anzi costa pure parecchio tempo e denaro). Tornando al discorso, l'idea iniziale era di prevedere 5 messaggi toccando di volta in volta argomenti diversi che sono stati mal gestiti e che hanno portato alla situazione attuale: questi messaggi non vengano presi come attacchi personali ma come stimoli per trovare ed applicare i giusti correttivi. SiraPedia critica gli errori, ma applaude i buoni risultati (non solo sportivi). Fate arrivare i risultati e arriveranno gli applausi, come SiraPedia ha sempre fatto, come si è sempre fatto e si fa con ogni squadra. In ogni caso si è deciso di limitarsi a 3 messaggi, quello che segue è l'ultimo, per ora. Fino al doppio orribile confronto con l'Igea Virtus, che in 180 minuti ci ha rifilato 7 gol, estromettendoci dalla coppa e spingendoci a -6 dalla vetta in sole 10 giornate, il ruolino di marcia tra campionato e coppa era di ben 10 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte. Non sarebbe stato un dato particolarmente negativo se le 3 sconfitte non fossero arrivate tutte in campionato. Campionato che era -ed è, fino a quando la matematica non dice il contrario- ancora aperto a qualsiasi epilogo. Ma come sono state gestite le 4 partite non vinte? Riconoscendo i meriti all'avversario? Ammettendo l'inferiorità tecnica o tattica o atletica? Sembrerebbe logico, visto che i risultati delle sconfitte (4-2, 2-0 ed ancora 2-0) non lasciano spazi a dubbi: nessuna è stata una sconfitta risicata, ma tutte con 2 gol di scarto (poi 3 e poi addirittura 4 nelle ultime due uscite). Lo stesso pareggio di Palazzolo non ha lasciato la partita in bilico per un'ora, ma solo per 5 minuti, essendo arrivato il nostro gol al minuto 85. E invece, contro ogni logica, si è sempre utilizzata l'attenuante dell'errore dell'arbitro, come l'anno scorso. Abbiamo messo insieme le parti interessate dei comunicati ufficiali delle 4 partite in questione, sorvolando sul video del "presunto" rigore non dato a Palazzolo pubblicato dalla società (scelta discutibile). Perché è stato fatto ciò? Per prendere in giro il tifoso? Difficile. Molto più probabile che si sia peccato -in buona fede, questo è abbastanza ovvio- di presunzione di infallibilità. Il semplice non prendere in considerazione l'idea di aver sbagliato nella costruzione della squadra, nella scelta delle persone nei ruoli chiave, nella scelta dei calciatori. Lo stesso presidente, dopo la sconfitta casalinga dell'altro ieri, ha amaramente e coraggiosamente chiesto scusa ai tifosi per le dichiarazioni trionfalistiche di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, ammettendo che il Siracusa, ad oggi, non è una squadra che può lottare per i primi posti. Dopo mesi di imbarazzo ci siamo arrivati. Ma dicembre è alle porte e con esso il mercato di riparazione. Ci sono 2 partite da vincere per lasciare il distacco invariato (o recuperare qualcosina), poi all'apertura del mercato ci si deve arrivare con gli accordi presi e i nuovi calciatori devono già avere la penna in mano e guardare il contratto sulla scrivania. Pronti per la firma, ed immediatamente disponibili per tentare di rimediare al disastro che si è fatto finora. Presidente Montagno le va dato atto che le sue scuse sono state sentite e il pubblico le ha capite. Però adesso le chiediamo di dare seguito a ciò che ha detto. E le auguriamo con tutto il cuore che stavolta vada tutto liscio. Se invece qualcosa dovesse andare male sarebbe opportuno assumersene le responsabilità e fare tesoro degli errori, senza colpevolizzare gli arbitri o chi scrive che le cose vanno male. Fabrizio Santuccio


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