Siracusa (non) Sportiva

14 dicembre 2022


Probabilmente in città non si è minimamente compreso quali sono le conseguenze della chiusura dell'importantissima pagina "Siracusa Sportiva", sempre attentissima a ciò che accade -sportivamente- su tutto il territorio siracusano e a denunciare i tantissimi disservizi che questo territorio vive quotidianamente. Per un giorno, consapevole di non esserne all'altezza, SiraPedia ne fa le veci, cercando in tutti i modi di evitare di prendere parti politiche, favorevoli o contrarie che siano...


Potendo assistere finalmente ad una partita del ASD Siracusa Calcio 1924 direttamente allo stadio "Nicola De Simone", nella mia ingenuità ho fatto il biglietto per la tribuna, conscio dei danni che la pensilina aveva subito tempo addietro ma fiducioso (ecco perché ingenuo), che l'amministrazione avesse risolto il problema in tempi molto stretti. E invece. La partita vinta sul Real ha avuto un contorno a dir poco surreale: la tribuna è esattamente nelle stesse condizioni in cui si trovava all'indomani di quel famoso temporale (dopo oltre 2 settimane!), la gradinata è ancora chiusa, gli spettatori erano ammucchiati nell'angolo verso piazza Cuella, tra tribuna laterale e curva Anna, col resto dello stadio vuoto. Esposti alla pioggia e al vento, con una illuminazione che non può essere sufficiente: verso fine partita, alle 16:40 circa, si faticava a vedere il portiere avversario, lato curva sud. E come se non bastasse, rissa finale tra gli addetti ai lavori, perché se non bastasse l'arretratezza infrastrutturale, dobbiamo anche farci la guerra tra poveri, dove altre città, magari più piccole ma più acculturate, riescono a fare fronte comune e a ottenere risultati migliori dei nostri. Un po' come si è visto poche settimane fa, con imprenditori siracusani che preferiscono finanziare squadre provinciali del nostro stesso territorio o squadre del nord, abbandonando Siracusa, il Siracusa e i siracusani al loro triste destino. Ognuno è libero di investire il proprio denaro come preferisce, ci mancherebbe, ma sembrerebbe quasi logico investirlo sul proprio territorio. E invece. Nelle ultime ore sta facendo il giro del web una foto di cui ignoro l'autore (ma che ovviamente ringrazio di cuore), un ritratto delle attuali condizioni della piscina olimpionica intitolata a Paolo Caldarella. Qui non c'è neanche la scusante del basso livello sportivo di chi la impegna (la scusa che "tanto il Siracusa è in Eccellenza, non in serie A!"), qui c'è un enorme volume di attività che trova la sua massima espressione con l'Ortigia di pallanuoto, storico e glorioso club che ha raggiunto i massimi risultati sportivi della nostra città, che ci rappresenta con grandissimo onore in Italia e in Europa. In altre città avremmo l'acqua riscaldata, la copertura, spogliatoi decorosi. E invece. Chiacchierando amaramente con personaggi di sport siracusano (che preferiscono rimanere anonimi), ho appreso anche degli irrisolti problemi di impermeabilizzazione del tetto del palazzetto dello sport: quando piove forte, l'acqua entra all'interno della struttura. In una città normale il problema sarebbe stato risolto in pochi giorni. E invece. E a dirla tutta, a proposito di acqua, in mezzo al mucchio di problematiche irrisolte nei decenni il campo scuola Pippo Di Natale, risulta avere ancora problemi con l'erogazione dell'acqua calda. Un problema banale in una città normale, risolvibile in poche ore. E invece. Lo scorso 10 dicembre abbiamo letto le dichiarazioni del presidente Salvatore Montagno Grillo sulla costruzione di uno stadio nuovo. Argomento di cui si parla già dagli anni '90, quando l'A.S. Siracusa fu costretta a giocare altrove le partite casalinghe. Va da sé che un progetto così ambizioso sembra quasi irreale in un contesto come quello siracusano, con i problemi che abbiamo poc'anzi descritto (e ce ne sarebbero tantissimi altri ma sorvoliamo). In un contesto del genere sembra quasi un suicidio economico investire nello sport cittadino ed è per questo che ringraziamo il presidente ed il suo vice Alessandro Ricci, ma facendo le scelte giuste e perseguendo obiettivi mirati si può ottenere ben più di quello che si può pensare all'inizio. Come cittadini abbiamo l'obbligo morale di pensare ed agire per il meglio della nostra città. Possiamo farlo sostenendo questo progetto quando verrà esposto, e -soprattutto- pensando molto bene su chi tracciare la X quando si andrà alle urne. Le elezioni si avvicinano, gli spot elettorali pure.


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