Stagione 1988-89, Serie C2… penultima gara di campionato. Il Siracusa gioca, dopo 8 anni di attesa, la partita che potrebbe far fare il tanto agognato salto di categoria. Si gioca tra le mura amiche, il "De Simone" che per l’occasione è strapieno in ogni ordine di posto e settore. Si stimano oltre 9.000 spettatori con gente in piedi anche nel lato opposto alla Curva Sud, dove attualmente si trova la Curva Anna. Bandiere e sciarpe Azzurre ovunque, cori d’incitamento incessanti, per un’atmosfera da brividi.
La squadra da battere è la Lodigiani, terza squadra della Capitale dopo la Lazio e la Roma.
Il Siracusa schiera: 1 Torchia, 2 Salice, 3 Prochilo, 4 Di Bari ©, 5 Di Corato, 6 Figliomeni, 7 Pannitteri, 8 Aita, 9 Mezzini, 10 Martin, 11 Marino. L’allenatore è Paolo Lombardo.
La vittoria ci consentirebbe di terminare il campionato al secondo posto, alle spalle del Campania Puteolana con l’automatica promozione in Serie C1 dato che nel 1989 ancora non vigeva la regola dei play-off.
La nostra partita comincia subito in salita, gli ospiti dopo pochi minuti dall’avvio della gara, passano in vantaggio. Ha inizio così l’assedio dei Leoni alla porta capitolina, difesa dal portiere Cuccunato, alla ricerca di un pareggio.
Il presidente Pippo Imbesi, soffre in panchina al fianco di mister Lombardo. Una domenica così speciale richiede la sua forte presenza proprio all’interno del recinto di gioco.
Si giunge al termine della prima frazione di gioco con il risultato di 0-1 a favore della Lodigiani Roma. Gli Azzurri però hanno letteralmente dominato la gara, ne è prova anche il conto dei calci d’angolo, ben dodici contro zero.
Durante la pausa il pubblico Siracusano continua ad incitare i propri beniamini. Senza dubbio la tifoseria aretusea dimostra in quei frangenti meritare il salto di categoria.
Inizia il secondo tempo ed il Siracusa scende in campo con lo stesso undici iniziale, ancora più determinato a ribaltare le sorti dell’incontro.
I Leoni attaccano verso la Curva Sud, quale migliore modo per festeggiare i gol che avrebbero ribaltato il risultato? La Curva è stracolma di supporters che non aspettano altro di esplodere in un urlo liberatorio, auspicando che si gonfi la rete. Gli attaccanti in maglia Azzurra però, si trovano di fronte un portiere in giornata di grazia che para tutto il parabile ed anche qualcosa in più.
Ma al 18° arriva il pareggio di Ciccio Pannitteri, il nostro bomber!!! Lo stadio esplode letteralmente, l’urlo dei tifosi dopo il gol è talmente forte che si sente anche nelle zone periferiche della città. Ogni Siracusano scandisce SI-RA-CU-SA…SI-RA-CU-SA!!!
Minuto 23 del secondo tempo, il Siracusa riesce a ribaltare le sorti della gara a suo favore con un gol di Mezzini che genera il tripudio generale. Anche il presidente Imbesi corre in campo ad esultare con i giocatori, le bandiere azzurre che sventolano tingono il tutto in una domenica memorabile. Da anni a Siracusa non si viveva una giornata di gioia sportiva.
Lombardo mette in campo forze fresche e getta nella mischia Comotti per Marino e Mariani per Aita.
Il Leoni sono affamati, due gol potrebbero bastare, ma non ancora sazi continuano ad attaccare alla ricerca della terza segnatura che nei minuti finali arriva… è un siluro che parte dai piedi di Renzo Martin e si va ad infilare proprio all’incrocio dei pali.
Il Siracusa è promosso in Serie C1, dopo 10 lunghi anni d’attesa.
La festa comincia con una pacifica invasione di campo che straripa in città, con rumorosi ma piacevoli caroselli fino a tarda sera.